CARTESIO

Denise Floria 4S

 CARTESIO (1596-1650) 

Il suo vero nome è Rene Decartes, italianizzato in Cartesio. Siamo nel 1600 e il suo pensiero sara dominante per tutto il secolo, egli fu uno dei pensatori piu importanti del 1600. Sara molto criticato e discusso però anche appoggiato.

Egli nacque in Francia da una famiglia di media borghesia, come tutti i ragazzi di buona famiglia ha avuto un’ottima istruzione. Egli frequento il collegio dei gesuiti “La Fleche” dove studa matematica, logica, scienze e soprattutto il latino. Lui parlava correntemente il latino, lo scriveva, infatti alcuni suoi libri saranno anche scritti in latino.


Era un uomo che si interessava a molte aree di studio. Dopo il collegio dei Gesuiti si iscrisse all’universitá e si laureò in legge. Piu avanti egli scriverá di essere molto deluso dalla sua formazione, era molto critico, nonostante abbia fatto scuole di livello, dice che è un sapere confuso e 
non è convinto dalla quaitá. Non perche la sua scuola non fosse buona ma perche pensava che il sapere insegnato in quel periodo fosse un sapere poco chiaro, non certo. Decide di darsi alla lettura dei libri piu vari anche quelli che trattano di “scienze curiose e rare” , dunque si interessa di astronomia, astrologia e magia.

Dopo la laurea decide di arruolarsi nell’esercito, decide di andare a combattere e a conoscere il mondo muovendosi in europa con l’esercito. 

Ed è proprio in uno di questi viaggi che fa con l’esercito che si ritrovera in Baviera e si trova in una stanzetta calda (perche era inverno e quindi l’esercito rallentava il suo andamento), ed è proprio in quel momento che si mette a pensare. Lui ragiona su che cosa sia un sapere certo e indubitabile, è un pensiero che lo tormenta. Mentre era in Baviera fece dei sogni, tre per la precisione. Sogna che proprio da Dio li venga affidato il compito di riformare il sapere (tutte le conoscenze). 

Il contenuto dei sogni tratta della presenza di Dio nel quale gli affida in mano la responsabilita e l’impegno di riedificare quello che Cartesio chiamerà l’edificio del sapere, cioe tutto il sistema di conoscenze a disposizione degli individui e dunque di fondare un sapere certo. 

Una delle domande che perseguitera Cartesio è “ esiste una certezza di cui noi non possiamo dubitare?”
Cartesio applica a tutto il sapere il metodo del dubbio, egli vuole distruggere le fondamenta di tutto il sapere precedente per creare un nuovo sapere. Egli dice che tutte le conoscenze precedenti possono essere incerte e precise. 

Per raggiungere la nuova conoscenza decide di riflettere su come creare un nuovo metodo che permetta di arrivare alla vera conoscenza, certa e indubitabile. (1637 discorso sul metodo) 

Cartesio elabora un metodo, lui dice impotante è riuscire a trovare un metodo per arrivare alla cnoscenza certa. Allora Cartesio scrisse un opera intitolata “discorso sul metodo” 

DISCORSO SUL METODO (1637) 

Opera nel quale espone il suo metodo che lui ha trovato per raggiungere delle conoscenze vere, certe e indubitabili. 

Cartesio intende per metodo una serie di regole, seguendo le quali chiunque puo arrivare ad ottenere delle conocenze vere. Le regole sono semplici e facili grazie alle quali chiunque le avra rispettate in modo esatto non prenderà mai il falso per vero, e senza stancare la mente con sforzi inutili, ma sempre aumenando per gradi il sapere la vera conoscenza di tutte le cose. 

Secondo Cartesio il buon senso è la cosa meglio distribuita al mondo. Cartesio a differenza di Montaigne è ottimista e dice che tutti noi possiamo arrivare ad una conoscenza certa, ma se tutti hanno buon senso come è possibile che le persone sbaglino. Secondo Cartesio le persone hanno buon senso però ragionano male, ovvero applicano i loro ragionamenti in modo sbagliato. Scondo Cartesio l’importante è trovare un metodo, un insieme di regole, che ci guidino nel ragionare in modo da non fare errori. Egli dunque individua un metodo per ragionare ed esso lo trae dalla matematica, infatti elabora 4 regole che sono contenute nel discorso sul metodo: 

  • 1)  evidenza; quando ragiono devo credere vero solo quello che è evidentemente vero, cioe devo ritenere vere le cose, le opinioni, le idee che si manifestano con chiarezza e distinzione. Un idea o un concetto vero è quello che compare in modo chiaro, cioe in modo immediatamente riconoscibile (esempio idea del mal di denti), le verita matematiche sono chiare ed evidenti. Cartesio dice che bisogna considerare vere le idee chiare e distinte
  • 2)  analisi; il procedimento di analisi richiede la scomposizione di un problema o di un concetto, in parti piu semplici. Nel momento in cui devo affrontare un problema o una difficolta devo scomporla in parti piu semplici per poi risolverla (negli elementi che lo compongono).
  • 3)  sintesi; invece in questa fase passo dagli elementi semplici al complesso, cioe mettere inieme i risultati ottenuti durante la prcedura di analisi. Cioe metto insieme i risultati ottenuti nel processo di analisi e ottengo un risultato grazie alla sintesi.
  • 4)  enumerazione; verifico e controllo di non aver dimenticato niente.

Cartesio a differenza degli altri si concentra di piu sull’attivita mentale, razionale del soggetto, cioe non parla di raccolta di dati ne di esperimenti. Il metodo di Cartesio è un metodo esclusivamente razionale, mentale, teorico. Non ha nessun contatto con la realta, lui è il padre del razionalismo. 

Il razionalismo è una corrente di pensiero per la quale ogni conoscenza deriva dall’attivita mentale o razionale del soggetto. CIo significa che ogni conoscenza deriva dall’attivita mentale.


Cartesio decide di mettere in dubbio ogni tipo di conoscenza sottoponendo ogni cosa al suo metodo. 
Cartesio è arrivato ad impotizzare che posa esistere un genio maligno, che sarebbe come un mago che potrebbe ingannarci, cioe noi non siamo sicuri di niente in realta, tutto quello che conosciamo potrebbe essere un sogno (potrei star sognando da quano sono nato). Dunque questo genio maligno ci condiziona facendoci credere vero cio che in realta non è vero. 

Il dubbio di Cartesio è un dubbio metodico, cioe diventa un metodo da applicare sempre e comunque. Il dubbio diventa anche un dubbio iperbolico, ossia il piu esteso possibile, ampissimo all’ennesima potenza. Cartesio dice di cosa posso essere certo se dubito di nulla? Secondo Cartesio l’unica cosa di cui si puo essere certi nel momento in cui sto dubitanto è il fatto di dubitare. 

“cogito ergo sum” → “penso quindi sono” posso essere certa di tutto tranne del fatto di star pensando

Cartesio vuole costruire un edificio della conoscenza, e vuole iniziare a mettere le basi di quest edificio della conoscenza. La prima base che mette è “penso quindi sono”, l’essere esiste in quanto oggetto pensante. Una critica che li venne fatta da Pierre Gassendi è “ma allora l’uomo cos’è? a cosa hai ridotto l’uomo con la tua filosofia” ed egli disse che l’uomo è una cosa che pensa , dice che non puo affermare che ci sia altro di importante nell’uomo se non la ragione. 

Cartesio apre la strada alla scuola del pensiero razionalista, egli sarà ferocemente criticato o amato.
Cartesio venne accusato di aver utilizzato il silgimo aristotelico, cioe la vecchia scienza da cui voleva in realta distaccarsi. Perche secondo i suoi critici per arrivare a dire “penso quindi sono” lui doveva prima fare un procedimento e dire tutto cio che penso esiste (premessa maggiore) poi elaborare il concetto di “io penso” e una conclusione “io esisto”. Cartesio pero dice che lui non utilizzo il silogismo visto che lui non affermo queste idee, il suo motto “penso quindi sono” non è frutto di un ragionamento è frutto di un intuizione, ossia un idea che deve essere chiara e indistinta. 

dio deve garantire che il metodo funzioni , perfeizone= Dio 

L’esistenza di Dio implica che l’ipotesi del genio maligno non regge. Dio è infiniamente buono , non ingannerebbe mai l’uomo. Cartesio all’inizio ipotizza l’esistenza di questo genio maligno che potrebbe ingannarmi su tutto ma non sul fatto che io mentre dubito esisto. Su questa base Cartesio fonda il cogito (penso dunque sono).
A partire da questo lui riflette sul fatto che noi abbiamo delle idee perfette anche se siamo esseri imperfetti e che dunque esista un essere perfetto che ha messo in noi l’idea di perfezione, e questo essere perfetto è Dio . In questo modo attraverso le idee innate dimostra la presenza di Dio, il quale diventa un’altro pilastro dell’ edificio della conoscenza. Una volta accurata l’esistenza di Dio viene sconfessata l’ipotesi del genio maligno. (egli sconfesso la sua stessa ipotesi) 

A partire dall’esistenza di Dio arriviamo ad affermare che io posso conoscere il mondo. Secondo Cartesio le idee dell’uomo sono di tre tipi: 

  • 1)  avventizie= cioe che vengono dal mondo esterno (in particolare gli aspetti matematici)
  • 2)  fittizie o fattizie = idee che vengono per immaginazione
  • 3)  idee innate= idee che abbiamo dentro, idee insite nella nostra mente (idee
    matematiche e l'idea di perfezione)

L'idea di perfezione deriva da dio, per Cartesio l'uomo è imperfetto ma ha in se il concetto innato di perfezione, secondo Cartesio il fatto che l'uomo abbia questa idea di perfezione è la prova dell'esistenza di Dio. 


Conoscenza scientifica 

Quello che possiamo conoscere del mondo, secondo Cartesio, sono solo gli aspetti matematici e misurabili in particolare l’estensione. Secondo Cartesio noi dobbiamo limitare il nostro giudizio e la nostra conoscenza della realta agli aspetti matematici. Essendo Cartesio un razionalista per lui la conoscenza deve essere sempre frutto di un un ragionamento di tipo mentale. 

Cartesio identifica due tipi di sostanze : il pensiero → res cogitans e la materia → r es extensa 

Secondo Cartesio l’universo è fatto di un’unica grande massa di materia. Per lui la realtà, il mondo e tutto il resto deriva da una materia. Cartesio infatti negherà l’esistenza del vuoto, per lui tutto è pieno di questa materia, che lui chiama res extensa, la quale è una quantitá di materia che ha come proprieta l’estensione ma che puo cambiare forma, colore, disposizione; esse rappresentano le proprietá soggettive per tanto non studiabili scientificamente. L’unica cosa che si puo studare scientificamente della materia è l’estensione. 

Egli dice che se Dio togliesse da questa stanza l’aria , ipotizza che non farebbe altro che togliere una parte di materia (cioe l’aria) e che le pareti si unirebbero tra loro. (fatto che verra smentito da Evangelista Torricelli). 

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Secondo Cartesio la conoscenza è un prodotto di un ragionmaento, per quanto riguarda la scienza pero egli tiene in considerazione l’esperimento. Facendo ipotesi e mettendo alla prova le mie ipotesi attraverso un esperimento formulo una legge. La realta cartesiana è guidata da questi due principi: il finalismo e il meccanicismo. 

meccanicismo: Secondo Cartesio la natura, il mondo si muovono con delle regole che Dio ha creato e una volta che Dio ha impresso al mondo queste regole , meccanicamente il mondo procede, la natura procede in modo meccanico senza che ci siano atti di volonta o cambiamenti. Il mondo naturale segue in modo meccanico la legge che Dio ha impresso. Cartesio si stacca dalla visione precedente che era una visione finalistica. 

finalismo: L a visione finalistica dice che Dio ha creato il mondo, la natura e gli animali per il benessere dell’uomo, per il finalismo tutto è in funzione dell’uomo. Il inalismo è una corrente di pensiero per cui si cerca di dare una spiegazione a dei fenomeni spiegando i motivi per cui quei fenomeni esistono. (ad esempio: perche le orecchie sono attaccate in alto? perche essendo in alto i suoni arrivano meglio, gli animali hanno gli artigli per cacciare). 

Per Cartesio il mondo è stato creato per un motivo pero noi non sappiamo quae sia il motivo, la concezione di Cartesio è a-finalistica. Cartesio dice che Dio non ha creato il 

mondo per l’uomo, non è tutto in funzione dell’uomo. Difatti la visione di Cartesio è meccanicista. 

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Il mondo secondo Cartesio procede attraverso due leggi della fisica cartesiana: 

- la materia e il moto; 

Dio crea la materia (res extensa) e ne imprime un movimento che resta costante 

Cartesio a volte trova delle difficolta nel suo dualismo (res cogitans e res extensa), una delle difficolta piu grandi in cui si trova è di coinciliare nell’uomo il dualismo tra res cogitans e res extensa. Egli dice che noi siamo una res cogitans in un corpo, esse sono due cose separate. Inoltre dice che l’uomo è l’unico essere in cui res cogitans e res extensa trovano un punto di contatto. Cartesio vede gli animali come un puro corpo senza res cogitans, per lui sono bestie macchine. (gli animali agiscono per istinto, hanno dei comportamenti gia determinati) 

Cartesio ipotizza che nell’uomo il punto di incontro tra la res cogitans e il corpo sia individuato nella ghiandola pineale (un piccolo organello che si trova nel cervello chiamata epifisi). Per Cartesio nella ghiandola pineale si incontrano pensiero e corporietá. Esso rappresenta il tentativo, da parte di Cartesio, di superare quel dualismo che aveva visto che nella pratica non funzionava. La ghiandola pineale è importante per quanto riguarda le passioni dell’anima, le uali sono dei sentimenti, delle emozioni che il corpo causa nell’anima. Per Cartesio le pssioni non sono sempre negative , ma possono anche essere quelle che ci salvano dai pericoli, esse diventano negative quando diventano schiavitu. (amore, passioni del cibo, soldi ). 


MORALE PROVVISORIA 

-->Essa rappresenta il tetto del suo edificio della conoscenza. Egli voleva costruire una nuova morale, non riuscendo pero a trasformarla in una morale definitiva. 

prima regola: è di attenersi alle regole, agli usi e costumi, alla religione e alle leggi del tuo paese (regola legata alla società in cui vive Cartesio). Egli dice che se ognuno di noi si attenesse alle regole del paese in cui vive è gia apposto 

seoconda regola: egli invita a mantenersi fermi nelle proprie decisioni, cioe una volta che ho preso una decisione per Cartesio va portata avanti. Egli cambio molte idee nel corso della sua vita ma porto ognicosa a termine. 

terza regola: e gli dice che bisogna cercare di disciplinare se stessi piuttosto che cambiare l’ordine del mondo, cioe invece di voler cambare la societa e il mondo , cercare di semplificare i propri desideri e adattarsi al mondo. 

---->in queste tre semplici regole sta la morale provvisoria di Cartesio




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